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Spese veterinarie 2025, attenzione anche al cibo dei nostri amici a quattro zampe: quando si può detrarre e quando no.

Durante la compilazione della dichiarazione dei redditi molti proprietari di animali domestici si domandano se e quando e possibile detrarre le spese per il cibo speciale prescritto dal veterinario. A chiarire finalmente questo dubbio ci ha pensato l’Agenzia delle Entrate, che attraverso la rubrica FiscoOggi ha risposto a una delle domande senz’altro più frequenti tra i proprietari di cani e gatti affetti da patologie alimentari.

Oggi sempre più spesso i veterinari prescrivono diete specifiche per animali con intolleranze o altre condizioni di salute croniche. I mangimi speciali, come noto, hanno un costo talvolta anche molto elevato e possono incidere pesantemente sul bilancio familiare. Nonostante questo, la risposta data dall’Agenzia delle Entrate non è positiva.

La risposta del Fisco: niente detrazioni per il cibo speciale degli animali domestici

Nonostante le speranze di molti contribuenti, l’Agenzia delle Entrate ha dichiarato che i mangimi speciali per i nostri amatissimi amici a quattro zampe, pur prescritti da un veterinario, non sono equiparabili ai farmaci veterinari e quindi non possono essere portati in detrazione.

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mangime animali detraibile o no
Brutte notizie per i proprietari di animali domestici – diritto-lavoro.it

Questo vale anche per gli integratori alimentari destinati a colmare carenze nutriionali: questi rientrano infatti nella categoria dei prodotti alimentari e non in quella dei farmaci detraibili. La posizione dell’Agenzia è basata su un’interpretazione restrittiva del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR) e trova conferma nella circolare 14/E del 2023, che elenca in modo preciso e dettagliato le spese veterinarie detraibili.

Cosa si può detrarre e con quali limiti

Rientrano invece tra le spese veterinarie detraibili le prestazioni professionali del veterinario, l’acquisto di farmaci veterinari prescritti e registrati come tali e gli esami diagnostici e le spese sostenute presso cliniche veterinarie.

La detrazione prevista è pari al 19% della spesa applicata però su un tetto massimo di 550 euro annui al netto di una franchigia di 129,11 euro. Va ricordato che questo limite è complessivo e non per singolo animale. Chi ha più animali in casa deve quindi sommare tutte le spese sostenute ma potrà beneficiare della destrazione solo fino a quell’importo.

Requisiti e pagamenti tracciabili

Per poter accedere al beneficio, il contribuente dovrà deve essere in possesso di regolare documentazione della spesa sostenuta e il pagamento deve avvenire con strumenti tracciabili, dunque bancomat, carta di credito o bonifico.

La detrazione può essere richiesta anche da chi ha sostenuto la spesa per un animale che non risulta formalmente intestato a lui, purché si tratti di un animale detenuto legalmente a scopo di compagnia o per attività sportive. Inoltre è necessario in questi casi provare il legame esistente tra animale e contribuente.

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