Se non dichiari determinati libretti o conti, rischi di prendere una multa davvero molto salata: scopriamo di cosa si tratta.
Ci sono determinati documenti e conti che vanno dichiarati. In caso contrario, può scattare una multa davvero molto salata. Non soltanto il governo italiano, ma molti Stati presenti nel mondo non transigono spesso e volentieri errori di un certo tipo, quindi è bene fare molta attenzione se non vogliamo incorrere in multe a dir poco salate e in conseguenze che definire pesanti è un eufemismo.
Detto questo, cerchiamo di capire allora quali libretti o conti vanno assolutamente dichiarati, onde evitare situazioni decisamente spiacevoli: in ogni caso, un controllo è sempre la cosa migliore da fare per far sì di non essere catturati da spiacevoli e alquanto indesiderate sorprese.
Se non dichiari questi conti correnti, libretti e conti deposito rischi una sanzione di migliaia di euro
Ciò di cui parliamo sono i conti deposito, libretti di risparmio e conti corrente detenuti all’estero devono essere dichiarati nel modello 730/2025 o nel modello Redditi. Risulta essere fondamentale chiarire che in nessun caso i rapporti finanziari indicati influiscono sulla determinazione dell’imposta sui redditi delle persone fisiche da versare o nell’aumentare il reddito imponibile ai fini Irpef. L’unica imposta, eventuale, da versare è l’IVAFE. Quest’obbligo è fondamentale sia per imposizione fiscale sulle somme detenute all’estero che per il monitoraggio fiscale delle attività finanziare detenute all’estero.

Come detto, tutto questo si applica sui depositi semplici come conto corrente, libretto di risparmio e conto deposito (e anche sugli investimenti con azioni e obbligazioni). Ma tutti dobbiamo dichiarare? Non per forza; nel modello Redditi è previsto che chi non supera i 15.000 euro di valore massimo giornaliero per un conto corrente in un Paese estero (soglia nella quale scatta l’obbligo di monitoraggio), non deve rispettare il monitoraggio. Il Quadro RW è tenuto a compilarlo solo chi supera tale soglia.
Tale obbligo riguarda comunque anche chi è soggetto all’IVAFE (anche se in questo caso la soglia scende a una media superiore a 5.000 euro). E le sanzioni? Per chi è soggetto all’obbligo di monitoraggio fiscale, è una violazione formale che prevede un regime sanzionatorio. Di fatto, è prevista una multa da 250 euro in caso il quadro RW o il quadro W siano inviati in modo tardivo, ma entro i 90 giorni dal termine previsto; può variare dal 3 al 15% di quanto non dichiarato, se il conto si trova in uno dei Paesi non in Black List; varia, invece, dal 6 al 30% di quanto non dichiarato se il conto si trova in uno Stato in Black List.