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Diverse persone potranno godere di un bonus una tantum da 1.745 euro. Ecco chi sono i fortunati e come possono ottenerlo

La lotta per un adeguato riconoscimento economico e per condizioni di lavoro dignitose è una battaglia che riguarda tutti. Questo bonus si incastra proprio in questo tipo di politica. Entriamo nel dettaglio.

Questo porta a una riflessione più ampia sulle politiche di incentivazione e sulla necessità di garantire equità tra i diversi gruppi di lavoratori.

Bonus una tantum: ecco per chi

I docenti delle scuole statali in Alto Adige si trovano ad affrontare una crescente preoccupazione economica, aggravata da un rischio significativo di perdita di potere d’acquisto a causa dell’inflazione. Secondo le stime della Cgil/Agb Funzione Pubblica e della Flc Cgil, i lavoratori del settore educativo potrebbero subire un danno economico di circa 10.000 euro lordi, rispetto a quanto avrebbero dovuto percepire per compensare l’aumento dei costi della vita tra il 2022 e il 2024. Questa accusa è stata lanciata in risposta alla lettera d’intenti proposta dall’Agenzia provinciale per le relazioni sindacali, firmata anche dal presidente della Provincia, Arno Kompatscher, e dall’assessora al Personale, Magdalena Amhof.

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Bonus una tantum, ecco per chi
Chi ha diritto al bonus? – (diritto-lavoro.com)

Per affrontare le problematiche economiche dei dipendenti pubblici, la Provincia Autonoma di Bolzano ha predisposto un piano finanziario per il triennio 2025-2027, stanziando complessivamente 825 milioni di euro. Questa somma include:

  • Aumenti strutturali degli stipendi: 75 milioni di euro all’anno per il triennio, per migliorare le condizioni economiche dei lavoratori.
  • Pagamento una tantum: 75 milioni di euro destinati a un bonus che dovrebbe coprire il periodo 2022-2024, con l’intenzione di erogarlo entro luglio 2025.
  • Abbonamento gratuito ai mezzi pubblici: l’introduzione dell’“Alto Adige Pass”, del valore di 250 euro, per incentivare l’uso del trasporto pubblico, sebbene la sua utilità sia messa in discussione.
  • Incremento del fondo sanitario integrativo SaniPro: previsto un aumento di almeno 1 milione di euro all’anno, per migliorare le condizioni sanitarie dei lavoratori.
  • Riapertura delle trattative contrattuali: un passo verso la rinegoziazione delle condizioni di lavoro per il personale docente e pedagogico.

Nonostante l’apparente generosità della proposta provinciale, i sindacati esprimono forti dubbi sull’efficacia delle misure proposte. La somma complessiva dei bonus e degli aumenti non riesce a coprire l’inflazione che ha colpito duramente il settore negli ultimi anni. I docenti a tempo pieno si troverebbero a ricevere solo 7.362,57 euro lordi, cifra ben al di sotto della percentuale di inflazione del 17% registrata nel triennio 2022-2024, secondo i dati forniti da ASTAT. Questa situazione lascia molti insegnanti con la sensazione di essere stati trascurati e sottovalutati.

La Cgil/Agb sottolinea che la differenza tra il reale potere d’acquisto e quanto proposto dalla Provincia potrebbe tradursi in perdite significative per i lavoratori del settore pubblico, stimate tra 3.000 euro e 10.000 euro per i docenti statali, a seconda dell’anzianità di servizio. Questo divario economico non solo incide sulla vita quotidiana degli insegnanti, ma solleva anche interrogativi sul riconoscimento del loro ruolo cruciale nel sistema educativo.

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