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L’IMU sulla casa puoi anche non pagarla ma nessuno ti dice come fare. Ecco quando è possibile evitare di pagarla anche sulle seconde case.

In Italia, la casa è da sempre un simbolo di stabilità, un bene prezioso che, però, porta con sé anche una serie di costi, tra cui l’IMU. Questa tassa, che grava sugli immobili diversi dall’abitazione principale, rappresenta una spesa importante per chi possiede più di una proprietà.

L’IMU è, infatti, dovuta per tutte le seconde case, ma esistono delle circostanze specifiche in cui è possibile evitarne il pagamento, anche se l’immobile non è la propria abitazione principale.

Ecco quando perché l’IMU non è dovuta

Senza ombra di dubbio, l’IMU è una delle imposte più discusse e spesso fonte di confusione per i proprietari di immobili. Il suo importo varia a seconda della rendita catastale della casa e dell’aliquota fissata dal Comune in cui l’immobile è situato. Tuttavia, ci sono delle eccezioni che consentono di ottenere un’esenzione parziale o totale, riducendo così il peso fiscale.

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Una delle condizioni più comuni per ottenere l’esenzione è il comodato d’uso gratuito a un familiare. Se un genitore decide di concedere in uso la seconda casa a un figlio, ad esempio, può beneficiare di una riduzione del 50% sulla base imponibile, purché l’immobile sia adibito ad abitazione principale del beneficiario e si rispettino i requisiti richiesti dal Comune.

Evita l'IMU così
In questi casi non devi l’IMU nemmeno sulla seconda casa (diritto-lavoro.com)

Un’altra situazione riguarda le seconde case non agibili o inabitabili. Se l’immobile si trova in condizioni tali da non poter essere utilizzato, è possibile ottenere un’esenzione o una riduzione dell’IMU, ma solo a seguito di una perizia tecnica che ne attesti lo stato. Questo è particolarmente utile per chi possiede vecchi immobili in attesa di ristrutturazione.

Però, c’è anche chi può evitare di pagare l’IMU sulle seconde case perché risiede all’estero. I pensionati italiani residenti fuori dall’Italia possono beneficiare di un’esenzione totale su un solo immobile posseduto in Italia, a patto che non sia affittato o concesso in comodato. Questa agevolazione è stata pensata per facilitare coloro che hanno lavorato una vita e si trovano a risiedere in un altro Paese, senza rinunciare alle proprie radici.

Un’ulteriore possibilità è quella delle abitazioni appartenenti a coniugi separati o divorziati. Se l’immobile è assegnato dal giudice a uno dei due coniugi come residenza principale, il coniuge assegnatario sarà esonerato dal pagamento dell’IMU, mentre l’ex proprietario dovrà continuare a pagarla solo se possiede altre proprietà.

Infine, ci sono alcuni Comuni che prevedono specifiche agevolazioni locali per determinate categorie, come le famiglie con disabili o gli immobili storici. È sempre consigliabile verificare il regolamento comunale per scoprire se si rientra in qualche forma di esenzione che permetta di ridurre l’imposta o addirittura di azzerarla.

Conoscere le possibilità di esenzione è fondamentale per evitare di pagare una tassa che, in alcuni casi, non è dovuta. Per ottenere lo sconto o l’esonero, è necessario presentare la documentazione richiesta al proprio Comune di residenza e verificare ogni anno eventuali modifiche alla normativa. Risparmiare sull’IMU è possibile, ma solo se si è ben informati sulle opzioni disponibili.

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