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Discriminazione retributiva di genere, il Consiglio UE contro il divario

Il Consiglio UE, con un comunicato stampa del 6 dicembre 2021, ha reso nota l’approvazione della sua posizione su un progetto di atto legislativo sulla trasparenza retributiva che contribuirà a combattere l’attuale discriminazione retributiva sul lavoro e a colmare il divario retributivo di genere. L’atto legislativo proposto mira a dotare i lavoratori dei mezzi necessari per far valere il loro diritto alla parità di retribuzione tra uomini e donne per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore attraverso una serie di misure vincolanti in materia di trasparenza retributiva.

II Ministro del Lavoro, della Famiglia, degli Affari Sociali e delle Pari opportunità, Janez Cigler Kralj, ha dichiarato sul punto che “Non vi è semplicemente alcuna giustificazione al fatto che le donne guadagnino tuttora molto meno rispetto ai loro omologhi di sesso maschile. Con l’accordo raggiunto oggi in sede di Consiglio, l’UE sta compiendo un grande passo avanti per combattere la discriminazione retributiva e colmare il divario retributivo di genere”.

Di seguito il testo integrale del comunicato stampa del 6.12.2021 del Consiglio UE.

MAGGIORE TRASPARENZA RETRIBUTIVA

Gli Stati membri hanno convenuto che i datori di lavoro devono provvedere affinché i loro dipendenti abbiano accesso ai criteri – oggettivi e neutri rispetto al genere – utilizzati per definire la loro progressione retributiva e di carriera. Conformemente alle normative e prassi nazionali, i lavoratori e i loro rappresentanti hanno il diritto di richiedere e ricevere informazioni sul loro livello retributivo individuale e sui livelli retributivi medi dei lavoratori che svolgono lo stesso lavoro o un lavoro di pari valore, ripartiti per sesso. I datori di lavoro devono inoltre indicare il livello della retribuzione iniziale o la relativa fascia retributiva da corrispondere ai futuri dipendenti, nell’avviso di posto vacante o prima della conclusione del contratto di lavoro.

I datori di lavoro con almeno 250 dipendenti devono fornire, su base annua, informazioni quali il divario retributivo tra i lavoratori di sesso femminile e di sesso maschile alle loro dipendenze. I datori di lavoro devono condividere tali informazioni con l’autorità nazionale competente e possono anche renderle pubbliche. Devono inoltre fornire tali informazioni ai loro lavoratori e ai relativi rappresentanti.

Nei casi in cui la comunicazione di informazioni sulle retribuzioni riveli una differenza del livello retributivo medio tra lavoratori di sesso femminile e di sesso maschile pari ad almeno il 5% e il datore di lavoro non abbia giustificato tale differenza con criteri oggettivi e neutri sotto il profilo del genere, i datori di lavoro con almeno 250 dipendenti dovranno effettuare una valutazione congiunta delle retribuzioni in cooperazione con i rappresentanti dei loro lavoratori.

APPLICAZIONE DEI DIRITTI

Gli Stati membri devono provvedere a porre in essere procedure giudiziarie per i lavoratori che si ritengono lesi dalla mancata applicazione del principio della parità di retribuzione. Devono inoltre stabilire le norme relative a sanzioni, che possono comprendere ammende, da applicare nel caso in cui le imprese violino diritti e obblighi relativi al principio della parità di retribuzione.

CONTESTO

La proposta di direttiva è stata presentata dalla Commissione europea il 4 marzo 2021. Già nel giugno 2019 il Consiglio aveva invitato la Commissione ad adottare misure per migliorare la trasparenza retributiva.

Il diritto alla parità di retribuzione tra donne e uomini per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore è sancito dal trattato di Roma e si è sostanziato in ulteriori testi legislativi. Tuttavia, nonostante questo quadro giuridico, l’effettiva attuazione e applicazione di tale principio nella pratica continua a rappresentare una sfida nell’UE.

Il divario retributivo di genere nell’UE continua ad attestarsi intorno al 14%; ciò significa che, per ora prestata, le donne guadagnano in media il 14% in meno rispetto agli uomini. Una serie di disuguaglianze sottendono tale divario retributivo. Le donne sono sovra-rappresentate in settori relativamente poco retribuiti come l’assistenza e l’istruzione, il cosiddetto soffitto di cristallo conduce a una loro sotto-rappresentanza nelle posizioni dirigenziali e, in alcuni casi, le donne guadagnano meno degli uomini per svolgere lo stesso lavoro o un lavoro di pari valore.

PROSSIME TAPPE

In seguito all’accordo tra gli Stati membri, il Consiglio può avviare negoziati con il Parlamento europeo – una volta che avrà adottato la propria posizione sul fascicolo – al fine di concordare un testo definitivo.

v. anche: Colmare il divario retributivo di genere- politiche e misure fondamentali (conclusioni del Consiglio, 13 giugno 2021)

(Fonte: Consiglio dell’Unione Europea)

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