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La Corte Suprema di Cassazione, con Ordinanza 4825 del 2018, ha stabilito, in ipotesi di sanzione (in base al codice della strada) al legale della società per il mancato riposo dell’autotrasportatore, che “al trasgressore può essere notificata anche una sintesi del processo verbale di infrazione che contenga gli estremi necessari a individuare l’imputazione e il processo verbale di riferimento, senza che con questo, trattandosi di operazione amministrativa, venga leso il diritto di difesa” (dal Quotidiano del Diritto del Sole 24 Ore del 2 marzo 2018).

Vediamo nel dettaglio i fatti di causa di cui alla ordinanza 4825/2018.

…in proprio, e quale legale rappresentante della … s.p.a., proponeva opposizione avverso verbale di contestazione relativo a violazioni di norme del Codice della Strada concernente i periodi di guida giornalieri e settimanali, il riposo giornaliero e settimanale e le interruzioni.

Instaurato il contradditorio, nella resistenza della Prefettura di Firenze, il Giudice di pace di Prato accoglieva l’opposizione.

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In virtù di rituale impugnazione interposta dalla Prefettura di Firenze, il Tribunale di Prato, nel respingere il gravame, confermava la pronuncia di primo grado.

Per la cassazione della sentenza di appello ricorre la Prefettura di Firenze sulla base di un solo motivo, cui resiste con controricorso … in proprio e quale rappresentante della … s.p.a.

L’unico motivo di ricorso, fondato ad avviso della Cassazione, consiste nell’aver il Tribunale ritenuto che nel verbale di contestazione alla società dell’illecito amministrativo non fossero descritte le condotte imputate alla stessa ed al suo legale rappresentante.

Infatti, ha ribadito la Cassazione che in tema di sanzioni amministrative per violazioni al codice della strada, la validità della contestazione della violazione è condizionata unicamente dalla sua idoneità a garantire l’esercizio del diritto di difesa dell’interessato, al quale la contestazione medesima è preordinata. In altri termini, al trasgressore può essere notificato, a norma dell’art. 201 CdS, anche una sintesi del processo verbale di infrazione che contenga i soli estremi necessari ad individuare l’imputazione ed il processo verbale di riferimento.

La Corte di Cassazione, pertanto, con ordinanza 4825/2018 ha accolto il ricorso proposto dalla Prefettura e ha rinviato al Tribunale di Prato.

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