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Approfondimento aziende che operano con sistema UNIEMENS:

Torniamo sul tema con un approfondimento sulle aziende che opera con sistema UNIEMENS di cui ci siamo già occupati dopo la pubblicazione da parte dell’INPS del Messaggio n. 5207 del 06 agosto 2015.

Vi proponiamo un al riguardo un articolo pubblicato oggi (7.8.2015) sul Sole 24 Ore (Firma: Antonino Cannioto e Giuseppe Maccarone; Titolo: “Uniemens, più rischi per chi sbaglia”).

Ecco l’articolo.

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Tolleranza zero per chi commette errori nella redazione degli Uniemens. Da ottobre la mancata corrispondenza tra la somma dei singoli elementi contributivi individuali e i dati dichiarativi “totale a debito e totale a credito” a livello aziendale, determinerà l’inattendibilità del flusso. Vista l’impossibilità di processarlo, l’Uniemens sarà considerato non generabile e di conseguenza non potrà ritenersi assolto l’obbligo contributivo per il periodo a cui il flusso si riferisce. Lo afferma l’Inps nel messaggio numero 5207, diffuso ieri.

La presenza di dati considerati dall’Inps incongruenti, incideranno negativamente sul rilascio del durc on line (Dol). Nella fase di verifica automatizzata, infatti, il sistema, riscontrando la presenza di tali flussi anomali, emetterà un avviso di irregolarità invitando l’azienda a regolarizzare. Se il datore di lavoro non procederà a sistemare quanto evidenziato dall’Inps, nei termini imposti dall’Istituto, l’irregolarità verrà considerata definitiva. Nel messaggio l’Inps ricorda che in presenza di denunce così dette “squadrate”, vale a dire anomale, provvisorie e non generabili, le imprese riceveranno un messaggio tramite cassetto previdenziale. I flussi incriminati saranno consultabili nel sito Internet www.inps.it accedendo alla funzione “servizi per le aziende e i consulenti/Uniemens/Consultazione denunce individuali”, scheda DM10 Virtuali”.

Allo scopo di definire il maggior numero di denunce contributive squadrate attualmente giacenti, l’Inps invita le Sedi ad attivare tutte le possibili sinergie con i datori di lavoro e con gli intermediari.

Ad ogni buon conto la Direzione generale dell’Istituto fa sapere che a partire dal 15 settembre 2015 verrà avviata un’operazione interna di forzatura dei Dm virtuali riferiti ai mesi di competenza sino a dicembre 2014.

Nel far questo, in presenza di un Dm virtuale considerato provvisorio, si contabilizzeranno gli importi mancanti nei quadri “B” e “D” in modo tale da determinare una quadratura forzata, con la relativa generazione di note di rettifiche attive o passive che seguiranno il normale iter procedurale. Se, invece, si tratta di un Dm anomalo, lo stesso sarà valorizzato sulla base della somma delle denunce individuali, non tenendo conto di quanto indicato dall’azienda nel totale. La cifra considerata verrà utilizzata per verificare l’esattezza del versamento eseguito. Se quest’ultimo risulterà insufficiente, il Dm sarà considerato parzialmente insoluto.

In chiusura, si rammenta che si è in presenza di Dm “provvisorio” quando le somme degli importi a debito e/o a credito ricostruiti (ex quadro “BC” e “D”), sono inferiori ai rispettivi totali presenti nei dati di quadratura della denuncia aziendale. Il Dm viene marcato come “anomalo” quando le somme degli importi a debito (ex quadro B/C) o a credito (ex quadro D), o entrambi, risultano superiori ai rispettivi valori indicati nei totali. Ai fini della quadratura esiste, sulle differenze, una tolleranza fino a 5 euro. Il Dm è ritenuto, invece, “non generabile” quando è assente la denuncia aziendale oppure è presente solo la denuncia aziendale e sono assenti le denunce individuali.

Sempre ieri l’Istituto ha reso noti anche i dati del nuovo Durc online. Al 31 luglio, dopo il primo mese d’operatività, le richieste di certificazioni pervenute a Inps, Inail e Casse edili sono state 350.567, per l’80,7% delle quali c’è stato il rilascio in tempo reale del Durc: un dato positivo che attesta un’elevata percentuale di conformità ai requisiti di legge da parte delle imprese. Per il 14,3% delle altre richieste è stata avviata un’istruttoria che si chiude entro 72 ore dalla domanda, per il restante 4,7% è stata invece accertata un’irregolarità.

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